Un workshop fotografico naturalistico unico, guidati da due esperti naturalisti e fotografi in un’escursione alla scoperta della ricca biodiversità della Val di Scalve. Immersi in paesaggi mozzafiato e fioriture primaverili, si avrà l’opportunità di affinare la tecnica fotografica, esplorando i dettagli più affascinanti della flora e fauna alpina. Un’esperienza imperdibile per tutti gli appassionati di natura e fotografia.
- DURATA: 8 ore
- DATA e ORARIO: Domenica 25 Maggio – Dalle ore 9:00 alle ore 17.00
- TIPOLOGIA DI DIDATTICA: Escursione Naturalistico/Fotografica
- LUOGO: Val di Scalve
- COSTO: 140 €
Con Luca Eberle, Naturalista, Fotografo e Divulgatore scientifico
e con Simone Giachello, Naturalista, Fotografo, Guida Ambientale Escursionistica
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Workshop fotografico naturalistico in Val di Scalve, la più remota e selvaggia delle Valli Bergamasche.
La giornata sarà dedicata a fotografare il risveglio della natura dopo il lungo inverno alpino. Il workshop si svolgerà lungo un itinerario a quote comprese tra i 1600 e il 2000 metri di altitudine. A fine maggio, a queste quote, la neve se ne è andata da poco permettendo alle prime fioriture di colorare prati e rupi creando scenari suggestivi e fotogenici. A noi il compito di immortalare tanta bellezza. Sotto la supervisione di due fotografi naturalisti impareremo a usare diverse tecniche fotografiche per catturare al meglio ciò che la montagna ci offrirà adattando il nostro stile in base alle situazioni che incontreremo. Come ciliegina sulla torta, per chi non si accontentasse di un panino portato da casa, avremo la possibilità di pranzare in un rifugio assaggiando i piatti della cucina tipica bergamasca.
L’escursione è rivolta a tutti gli appassionati di natura e di fotografia naturalistica che desiderino scoprire la biodiversità delle nostre Alpi con la possibilità di affinare le proprie tecniche fotografiche (es. macro, paesaggi, fotografia artistica, fotografia ad animali con teleobiettivo) tramite il costante supporto di due naturalisti e fotografi naturalisti.
Partenza alle 9 di mattina dal punto di ritrovo, camminata e fotografia naturalistica, pranzo al sacco all’aperto o possibilità di mangiare in rifugio, sessione di fotografia naturalistica, rientro al parcheggio per le 17.00.
Durante l’escursione sarà possibile osservare decine di specie floristiche alpine come orchidee selvatiche, sassifraghe, primule, crochi e molte altre specie di forte interesse naturalistico e fotografico, perfette per allenarsi ad utilizzare diverse tipologie di fotografia macro come la macro classica, spinta o ambientata. Dal momento che metteremo piede fuori dall’auto saremo immersi in uno spettacolare ambiente alpino che ci offrirà svariati scorci ottimi per la fotografia di paesaggio, dal tipico panorama ai paesaggi più intimi e ricercati. Le specie animali potenzialmente osservabili includono marmotte (Marmota marmota), camosci (Rupicapra rupicarpa), rane montane (Rana temporaria), marassi (Vipera berus) e diverse specie di uccelli.
Scarponi da trekking, bastoncini da trekking, abbigliamento a strati (anche indumenti caldi), giacca impermeabile, cappello, guanti; occhiali da sole, crema solare, borraccia (minimo 1.5l d’acqua), binocolo.
Qualsiasi tipo di macchina fotografica (mirrorless, reflex, bridge, compatta) o anche smartphone permetterà ai partecipanti di sperimentare diverse tecniche fotografiche imparando a leggere la situazione sfruttando soggetto, luce e composizione a suo vantaggio per massimizzare il risultato finale e sviluppare un proprio stile fotografico. Per chi ne fosse in possesso, è consigliato portare un obiettivo macro, un grandangolare e un teleobiettivo. Per chi volesse sperimentare la fotografia con luce artificiale (flash) è possibile portare i propri flash a tale scopo.
L’escursione è di difficoltà medio facile. Dislivello circa 400 m, lunghezza massima percorso andata e ritorno di circa 10 km. Si cammina molto lentamente con continue soste per poter osservare flora e fauna e scattare immagini macro e di paesaggio, ma è comunque necessario un minimo di allenamento alle salite.
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DOCENTE: Luca Eberle
Naturalista, Fotografo e Divulgatore scientifico.
Concluso il percorso universitario in Scienze Naturali, decide di dedicarsi al fotogiornalismo e alla divulgazione scientifica, concentrandosi inizialmente sulla coesistenza tra esseri umani e fauna selvatica dalle pianure del Nord Italia alle Alpi.
Negli ultimi anni il focus del suo lavoro si è spostato sullo storytelling degli sforzi di conservazione di ricercatori e ONG in ambienti tropicali, in particolare nella Penisola di Osa, Costa Rica, e nei Ghati Occidentali, India.
Il suo lavoro fotografico è spesso abbinato a iniziative educative, tra cui numerose conferenze con parchi, associazioni, scuole e università.
Alcune delle sue foto hanno ricevuto premi in concorsi internazionali e suoi articoli scientifici e divulgativi sono stati pubblicati su riviste di settore. Se inizialmente l’obbiettivo del suo lavoro era unicamente catturare la bellezza della natura e momenti unici di interesse biologico, oggi si è evoluto in uno strumento per condividere storie di resistenza e conservazione, tentando così di scuotere le coscienze, ispirare le nuove generazioni e promuovere scelte sostenibili per salvaguardare un pianeta fragile e in rapido cambiamento.
DOCENTE: Simone Giachello
Naturalista, Fotografo, Guida Ambientale Escursionistica.
Naturalista nato e cresciuto a Milano, dopo la laurea magistrale in Scienze della Natura si trasferisce nelle Orobie Bergamasche dove trova il suo locus amoenus. Erpetologo di formazione, attualmente si occupa di analizzare gli effetti del ritiro dei ghiacciai sugli ecosistemi di alta quota all’Università degli Studi di Milano. Grazie a passione, lavoro, ricerca e curiosità, ha studiato, fotografato, ed esplorato diversi habitat in giro per l’Italia e per il mondo, dalle vicine Alpi e le grotte della Sardegna fino ad arrivare ai ghiacciai delle Svalbard e il Sahel della Mauritania. Che sia un’escursione in giornata o una spedizione scientifica di un mese, ama esplorare aree remote e poco conosciute tanto quanto riscoprire la biodiversità fuori dalla porta di casa.